sabato 9 dicembre 2006

Mulino d'Arienzo

POSITANO COME L’AMAZZONIA: IL WWF LANCIA L’ALLARME…
” FERMATE LA DEVASTAZIONE DEL VALLONE DI ARIENZO”
ALTERATO PARTE DI UN SITO DI INTERESSE COMUNITARIO
DOVE VIVONO TRA L’ALTRO LE ULTIME RARISSIME SALAMANDRINE DAGLI OCCHIALI.

E’ da più di un mese che gli abitanti e i turisti di Positano stanno assistendo attoniti, indignati ed impotenti (a nulla pare siano valse le loro segnalazioni a chi di competenza) alla distruzione di uno dei posti più belli e peculiari dell’intera costiera Amalfitana: il Mulino di Arienzo.
A ritmo serrato si è proceduto alla distruzione nell’area di quasi tutti gli alberi storici e centenari: lecci, carpini, cipressi, roverelle, eucalipto e palme, che da oltre un secolo facevano parte integrante del paesaggio… i “tagliatori di legna” non hanno risparmiato nemmeno il Patriarca Arboreo del Sito: un vecchio Carrubo plurisecolare con oltre 4 mt. di circonferenza!!!

Il WWF allertato sulla segreteria SOS Ambiente scende in campo e, con una nota inviata alla Procura della Repubblica di Salerno, alla Soprintendenza di Salerno, all’Assessorato all’Ambiente della Regione Campania, al Parco dei Monti Lattari, al Corpo Forestale dello Stato di Salerno, alla
Comunità Montana di Tramonti, al Sindaco, all’ U.T.C e alla Polizia Municipale di Postano, chiede di fermare lo scempio in atto.
Di seguito stralcio della nota:

“…nel Comune di Positano, in località Mulino di Arienzo…sono ormai da mesi in corso d’opera massicci e drastici interventi di tagli della vegetazione arborea che vegeta sulle falesie in roccia calcarea nei pressi del corso d’acqua a regime torrentizio e nell’area adiacente all’abitazione e al camminamento che conduce fino al mare;
tali tagli sono messi in essere in zona di massimo pregio naturalistico, caratterizzata dalla presenza di preziosa macchia mediterranea e da importanti emergenze faunistiche ( è presente nel Vallone la rarissima Salamandrina dagli occhiali - Salamandra terdigitata- specie endemica italiana inserita nella lista rossa tra gli anfibi in via di estinzione), ed in area inserita in un Sito di Interesse Comunitario (SIC) oltre che nel Parco dei Monti Lattari.

I tagli realizzati nella proprietà hanno comportato di fatto, oltre alle ordinarie operazioni di pulizia colturale del sottobosco, l’eliminazione di numerosi grossi esemplari arborei di Leccio, Carpini, Ornielli, Roverelle ed altre piante.
Tali tagli a raso sono stati effettuati in alcuni punti della scarpata senza lasciare neanche un tronco e/o pollone superstite che pur avrebbe potuto giustificare un eventuale sfoltimento.
Inoltre sono stati eliminati a raso numerosi grossi esemplari di conifere di circa 80-100 anni di età (dai tronchi tagliati è possibile contare oggi gli anelli annuali di accrescimento che in alcuni esemplari raggiungono il numero di 130!!!), e tra questi diversi cipressi che, visibili anche da mare, facevano ormai parte integrante del paesaggio dell’area e costituivano elemento paesistico peculiare e di pregio caratterizzante il sito;
si è provveduto ad eliminare tutte le alberature che presentavano il tronco sviluppatosi inclinato in direzione sud-ovest, a tale riguardo è importante far notare come lo sviluppo dei tronchi a sud-ovest sia una peculiarità di quasi tutti gli elementi vegetazionali che crescono all’interno o sopra le sponde dei valloni e dei promontori calcarei dell’intera dorsale Amalfitana; è bene comprendere come la fisiologia vegetale stessa delle piante porti inevitabilmente a favorire, nei processi di crescita, le gemme apicali poste in condizioni più favorevoli (in alto e verso la luce), ecco perché anche dopo tagli a raso e/o di capitozzo l’eventuale nuova vegetazione che dovesse riformarsi tenderebbe inevitabilmente a “ filare” verso l’alto nel tentativo di assumere una struttura arborea, a causa delle caratteristiche pedoclimatiche del sito in oggetto (stiamo parlando di un Vallone incassato tra alte sponde rocciose ed esposto a sud), c’è anche una precisa spiegazione chimica (produzione ormonale di Auxine e Citochinine) che ci aiuta a comprendere la caratteristica naturale delle piante a sviluppare in età giovanile le gemme apicali che consentono all’esemplare di continuare a crescere esclusivamente in altezza fino a trovare le condizioni ottimali, e solo dopo sviluppare i rami laterali (in età matura) e successivamente irrobustirsi nella sua struttura complessiva.
Quando si ha a che fare con essenze arboree che vegetano sulla costa a strapiombo del versante calcareo della Penisola Sorrentina non si può, e ne si deve, prescindere da tali considerazioni di carattere scientifico, ovvero se si dovesse per assurdo ipotizzare la necessità di “eliminare” le piante che hanno assunto una struttura con tronco inclinato e chioma “a bandiera” (sviluppatasi a causa dei venti e per resistere agli stessi) si correrebbe il grave rischio di vedere abbattuti la quasi totalità degli alberi dell’intera Costiera Sorrentina-Amalfitana.
C’è da aggiungere che non è necessariamente detto che un albero inclinato sia più a rischio di eventuale cedimento rispetto ad un albero perfettamente dritto (la stabilità di una pianta dipende soprattutto dal suo stato di salute e dal vigore vegetativo), inoltre a garanzia di sicurezza per la pubblica e privata incolumità solo una diagnosi meccanica e scientifica attendibile, con i moderni mezzi a disposizione della scienza per l’analisi della stabilità degli alberi (tomografo sonico, resistograph, frattometro, tavoli lineari, programmi di scansione per analisi dendrocronologiche, strumenti per analisi dinamiche etc.), potrà confermare la reale stabilità meccanica di un albero, ogni altra considerazione apparirebbe incompleta ed inattendibile.

Il taglio a raso nell’area in oggetto ha riguardato anche altre piante non facenti parte della tradizione agronomica locale (palme, eucalipto, etc) ma che erano comunque in ottimo stato vegetazionale e facevano anch’esse ormai parte integrante del paesaggio caratterizzato, oltre che dal vallone con vegetazione spontanea, anche dal complesso residenziale della storica villa, e dal giardino impiantato negli anni ’30 con interessanti elementi alloctoni di pregio;
Nei tagli effettuati non si è risparmiato neanche uno stupendo patriarca arboreo plurisecolare di Carrubo (Ceratonia Siliqua) già inserito da questa associazione nel Censimento dei Grandi Alberi come uno dei Patriarchi Arborei più importanti tra quelli presenti nella Costiera Amalfitana e di enorme valore agronomico, ambientale e paesistico.
Tale Carrubo, conosciuto dagli abitanti dell’intera Penisola, meta di numerosi turisti e ormai punto di riferimento geografico del percorso che conduce alla spiaggetta di Arienzo, annotava fedelmente in esso anche il passato dell'ambiente che lo circondava e degli uomini che lo abitavano e rappresentava, quindi, una fondamentale testimonianza di storia locale.
Il grosso albero in oggetto, con un altezza di circa 8 metri svettava robusto e alto al confine est della proprietà incorniciando il passaggio esterno degli scalini nei pressi di un edicola votiva maiolicata; esso si presentava con il tipico “avvolgimento” del tronco in senso orario ed inclinazione a sud-ovest a seguire la luce; nonostante una grossa e peculiare cavità del legno che ne modellava il tronco, dovuta a carie causate dai tagli antropici, l’esemplare appariva in perfetto stato vegetazionale.
Sono molteplici è conosciuti gli aspetti positivi di un albero secolare ed ”invecchiato” che costituisce un’inesauribile fonte di vita, un vero “carburante” per l’ecosistema forestale di un Sito, ed andrebbe necessariamente protetto per il futuro del bosco e della sopravvivenza delle specie ad esso legate.

In un Sito di Interesse Comunitario la presenza di elementi arborei anche isolati, che hanno fortunosamente raggiunto età ragguardevoli, non può e non deve essere valutata solo sotto l’aspetto meramente agronomico o come il prodotto d’un modellamento artificiale dell’uomo, ma come un elemento indispensabile alla stabilità stessa dell’ecosistema, alla ricchezza della biodiversità e, perciò, utile alle esigenze delle specie animali e vegetali più importanti e preziose, che in un ambiente alterato con l’eliminazione di tali grossi alberi difficilmente potrebbero trovare cibo, rifugio, tana e quindi sopravvivenza.
Ma nonostante ciò il grande Carrubo di Arienzo (assieme a Querce , Pini e Cipressi) è stato eliminato a raso e con esso anche i grossi polloni, ormai saldamente lignificati alla base.

Oltre alle drastiche operazioni di taglio su descritte, si sta procedendo ora a tracciare alcuni camminamenti pedonali all’interno delle scarpate “ripulite”.

“…l’area in oggetto ricade in zona sottoposta a vincoli paesistici ;
- il taglio e lo sradicamento di alberi nelle zone paesisticamente vincolate, determinando un'alterazione del territorio, devono essere preventivamente autorizzati dall'autorità competente alla gestione del vincolo (Cassazione penale, sez. III, 31 gennaio 1994.);
- l’area ricade in Zona C del Parco dei Monti Lattari, e nelle Norme Generali di Salvaguardia si prevede che le autorizzazioni ai tagli in esecuzione dei piani di assestamento forestale debbano essere rilasciate dall’Ente Competente;
- l’intera area oggetto dell’intervento ricade in un Sito di Interesse Comunitario (SIC) ;
- la Legge Regionale n.14 del 24 Luglio 2006 concernente la delega in materia di economia, bonifica montana e difesa del suolo, all’art.1 comma 6, 3-ter, chiarisce che le cure colturali ai boschi pubblici e privati…e le opere di manutenzione…. eseguite nelle zone ricadenti nei SIC, sono autorizzate dall’ente delegato territorialmente competente previa redazione di un progetto firmato da tecnico abilitato…con analisi preliminare finalizzata ad individuare i possibili effetti dell’intervento sul sito e contenente le indicazioni necessaria a far ritenere che l’intervento proposto è tale da non richiedere la valutazione di incidenza ambientale;
- in relazione a quanto sopra detto appare però che l’intervento nel sito in oggetto, così come messo in atto, ha di fatto comportato una sostanziale modifica dello stato dei luoghi e delle caratteristiche vegetazionali e paesaggistiche dell’area e avrebbe richiesto perciò necessari pareri, studi ed autorizzazioni degli organi preposti alla tutela dei vincoli presenti nell’area..”

La nota del WWF conclude chiedendo a ciascuno per quanto di competenza:

“…di voler promuovere ogni azione atta ad accertare i fatti esposti e, allo scopo di impedire che eventuali reati possano essere portati ad estreme conseguenze, di valutare l’ipotesi di procedere ad una sospensione preventiva immediata dei lavori in corso fino a definitivo accertamento della legittimità degli stessi.”


Sorrento 28/11/06


Con ordinanza n.81 del 4/12/06 l’Ufficio Tecnico del Comune di Positano ha i lavori di disboscamento messi in atto nella proprietà della “ Villa Mulini di Arienzo”, ravvisando “..anomalia procedurale seguita nella proprietà , in assenza di una dichiarazione di inizio attività e di qualsiasi altra autorizzazione sia di carattere urbanistico che paesaggistico e ravvisato altresì il presupposto per un danno al patrimonio paesistico ed ambientale del territorio comunale...”